17 Mar La perdita
Qualche settimana fa è venuto a mancare, per uno scherzo del destino, un mio archivio di dati. 140 Giga di materiali vari, tra musica, film, scritti, documenti di lavoro, foto di amici, log di chattate, segni del passato in vario formato.
Ho cercato di elaborare il lutto. Quella sera non parlavo. Piano piano s’è fatta avanti in me un’idea strana. Che il colpo di sfortuna celasse in realtà un momento di purificazione. Mi è venuto in mente quel salmo in cui il Re Davide si pente di aver fatto uccidere uno per trombarsi la moglie. “Il mio peccato mi sta sempre dinanzi”.
Non essendo credente, non ci sono peccati di cui pentirmi, ma mi è sembrata corretta una parafrasi “il mio passato mi sta sempre dinanzi”. La memoria è uno strumento straordinario. Seleziona per noi i dati importanti, mettendo in secondo piano quelli che lo sono meno. Possiamo sapere milioni di cose o poche, ma l’importante è che affiorino al momento in cui servono, lasciandoci il compito di gestire il minor numero di dati possibili.
Invece quell’hard disk pieno era una soffitta ingombra di robe che non si buttano mai, di persone che avrei dimenticato se non ci fosse stata un’immagine o una email, di storie che hanno avuto un senso e che forse lo avranno ancora, domani, quando mi torneranno in mente.
Intanto però maledico il danno d’aver perso la lezione di domani pomeriggio!
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